Tutto nacque in una trattoria, a Parma, una sera del 1993. Fu con le gambe sotto un tavolo che Mauro Fornari, osteopata fresco di studi, parlò ai colleghi Giovanni Amadasi e Christian Defrance della sua idea: aprire una palestra di conoscenze e un laboratorio di esperienze osteopatiche, mantenendo fede alle radici dell'osteopatia. All'epoca, in Italia le scuole di osteopatia si contavano su due, tre dita e l'idea quasi utopistica di Fornari venne accolta e studiata per poi essere rielaborata in un modello "su misura" diventando lo specchio dei desideri dei tre soci.
L'anno dopo, i sogni divennero realtà: nacque il CIO – Collegio Italiano di Osteopatia.
La prima sede interpretava a tutti gli effetti lo spirito avventuriero dei fondatori: le lezioni, con docenti francesi, si tenevano in un albergo a Pianoro (Bologna) che sorgeva vicino a un night club. Spesso il sottofondo musicale metteva a dura prova gli studenti e gli insegnanti, ma tutte le storie importanti portano con sé aneddoti che – con il tempo – risultano quasi simpatici.
Gli anni successivi furono anni di "esplosione": i docenti aumentarono, e i sacrifici economici e familiari dei pionieri anche.
Nel 2002 venne inaugurata una nuova scuola, a Longara di Calderara di Reno. Un posto magico: un'ex scuola elementare nei campi bolognesi, fra balloni di fieno e profumo di concime, con un forte spirito bucolico. Era l'incarnazione del gruppo CIO, che nel frattempo si era ampliato: semplice e genuino, ma anche pragmatico e rigoroso.
Per tanti anni il CIO fu quel luogo: immerso nella ricerca, quasi sospeso nel tempo, prima del grande salto. Che arrivò nel 2011, con l'apertura di una nuova sede a Parma, in un'area industriale che ignorava l'estetica, per poi passare a una struttura – quella attuale, in strada Argini, 103/b – finalmente adeguata ai tempi.
Negli anni non è cambiata solo la sede: l'entusiasmo, che non si è mai arrestato, ha portato ad ampliare sempre più il corpo docenti (con la nascita di una collaborazione fra CIO e la Facoltà di Medicina dell'Università di Parma), a investire nella ricerca osteopatica e nei corsi postgraduate per osteopati, oltre a corsi ECM per professionisti della salute.
Oggi, a tanti anni di distanza dalla "posa della prima pietra", molto si è trasformato. Ma molto è anche rimasto uguale. Lo spirito di collaborazione, la sete di conoscenza, la ricerca costante di stimoli. E l'amore, quello sempre, per le cene in trattoria.